
Il cameriere è responsabile del servizio, dell’accoglienza e del coordinamento delle attività che si svolgono in sala. È il contatto diretto con il cliente di cui interpreta le esigenze, ricoprendo un ruolo fondamentale per l’immagine del locale.
È bene che conosca, almeno, le principali lingue straniere per i clienti diversi da quelli nazionali che beneficiano dei locali dove lavora.
Memoria e autocontrollo sono elementi indispensabili per essere un buon cameriere: non deve mai perdere la pazienza, neppure con il cliente più difficile.
La professione richiede di stare in piedi tutto il giorno, questo fa sì che il cameriere sviluppi una forte resistenza allo stress e alla fatica fisica. Il lavoro è organizzato in turni e può prolungarsi fino a tarda notte.
Fare il cameriere: l’importanza del servizio
Un servizio ineccepibile consiste nel:
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Non togliere mai il piatto vuoto ad un cliente se il commensale con lui sta ancora mangiando.
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Porgere i piatti alla destra del cliente se state svolgendo un servizio all’italiana o a sinistra in quello all’inglese.
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Aprire in vino al tavolo e versarlo cercando di non macchiare la tovaglia.
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Colui che assaggia va servito per ultimo.
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Servire prima le signore.
Fare il cameriere: ordine, pulizia e competenze gastronomiche
Fra i doveri di un buon cameriere c’è quello della presentazione personale, essenziale e non trascurabile: ogni capo deve essere pulito e stirato, i capelli e le mani curate, un utilizzo equilibrato di profumi e deodoranti. La cura e la pulizia personale sono importanti quanto quelli della sala.
I tavoli devono essere ordinati, posate e bicchiere perfettamente puliti, tovaglie e tovaglioli senza alcuna macchia.
Un buon cameriere deve conoscere i piatti che vengono serviti per rispondere con sicurezza e professionalità alle domande riguardo la composizione e l’utilizzo di ingredienti. È gradita qualche nozione sui vini.